Viaggio in Cina – work in progress

il

12v Nave nel porto

Dunque vediamo, Mille fiori dorati sul mare tranquillo non è ancora finito. Lo so l’avevo promesso ai miei lettori per Natale, ma non ce l’ho fatta. Non tanto per mancanza di ispirazione, più che altro perchè rimandavo sempre, c’era sempre qualcosa di importante da fare prima, e così il racconto è sì a buon punto, ma ancora non concluso. Con il nuovo anno mi ero ripromessa invece di continuare la seria iniziata con Un gioco di pazienza,  e qui sto rispettando le tappe, e sto raccogliendo materiale da leggere e studiare. Non so ancora se ne uscirà un racconto o  un romanzo, l’idea è sempre la stessa: iniziare dall’inizio, dal giorno della partenza a Napoli, ho qualche testo storico di riferimento, e la prima scena che dovrò scrivere sarà proprio ambientata nel porto di Napoli, immagino sia una giornata di sole, alla presenza degli alti papaveri del tempo, se riesco risalgo anche al discorso che il re fece alle truppe, credo sia l’ultimo in pubblico, Umberto I sarà ucciso poco dopo il 29 luglio 1900, a Monza, dall’ anarchico Gaetano Bresci. Per ora ho un titolo provvisorio “Viaggio in Cina“, lo so è poco originale e affascinante ma è un titolo da lavoro, mi serve giusto per titolare il file, se strada facendo mi viene qualche illuminazione lo cambio con piacere. La prima indagine si svolgerà a bordo del Giava, oltre alla difficile navigazione e a tutti i disagi di una nave su cui sono caricati anche i “cavalli” ci sarà anche un omicidio su cui il tenente Bianchi dovrà indagare oltre a numerosi sabotaggi. Insomma qualcuno vuole che questa nave non ci arrivi mai in Cina, e naturalmente scropriremo, chi e perchè a tempo debito. Che dire d’altro, spera venga bello, cercherò di buttare giù una scaletta con la trama, e spero davvero di farne un romanzo se i giorni di navigazione non diventano troppo ripetitivi. E qui spero i dialoghi mi saranno d’aiuto. Non è affatto facile ciò che mi riprometto di fare, ma vediamo di non perdere il bandolo della matassa. Naturalmente sarà una storia di fantasia, parto dalla realtà ma creo la storia di sana pianta per cui se involontariamente ripropongo cose che sono davvero accadute, sarà per puro caso o quasi. Se anche il mio bisnonno scrisse i diari della traversata, (è anche possibile che l’abbia fatto) non sono per ora in mio possesso, quindi (quasi) tutto quello che capita è pura invenzione funzionale al racconto. Bene è tutto, siate fiduciosi, qualcosa succederà!

Lascia un commento